In quel tempo il figlio dell’uomo giunse nella regione chiamata Escaton per annunciare che il regno di Dio era vicino. Dopo la predicazione, si recò con i suoi discepoli in una locanda per celebrare la prima Pasqua della sua predicazione.
La locanda apparteneva a una donna che preparò il necessario, seguendo la legge di Mosè. Quando Giuda l’Iscariota, che teneva la cassa, si avvicinò per pagare il conto, la donna gli domandò:
- Il vostro Rabbi è il Messia che aspettiamo?
- Tu lo dici, donna!
- Allora la mia casa sia la sua casa, il mio cuore sia il suo cuore. Il Maestro e i suoi discepoli non pagano niente.
Appena Gesù fu informato, si recò da lei per chiederle: – Cosa vuoi in cambio? Quale segno ti lascerò per ricordare ai figli di Abramo che ho celebrato la prima Pasqua grazie alla tua generosità ?
Giovanni, figlio di Zebedeo, le suggerì: – Chiedi che i tuoi figli siedano uno alla sua destra, l’altro alla sua sinistra, quando egli sarà nella gloria! Mio fratello ed io terremo sollevato il loro mantello perché non inciampino. – Diceva questo perché voleva essere accanto al Signore nella gloria.
La donna invece si mise in ginocchio e pregò il Signore Gesù: – La Geenna mi aspetta per i miei peccati. Non lasciare che il fuoco mi divori nel pianto e nello stridore di denti. Di tutti i miei peccati, uno è il più grave e sarà la mia rovina. Bestemmio il nome del Signore perché i viandanti, per dissetarsi lungo il cammino, rubano un limone dall’albero del giardino e non lo pagano mai. Fa che nessuno possa staccare la sua mano, dopo aver colto anche un solo limone, se io non lo vorrò. Lascerò andare coloro che mi pagheranno il dovuto e non peccherò contro il nome del Signore.
Gesù, per rassicurare i dubbiosi, alzati gli occhi al cielo, rispose: – Donna la tua fede non è grande, perché non credi in di te stessa, ma sarà come tu desideri.
Il Signore uscì da quel luogo e si avviò lungo la strada che conduceva in Samaria per annunciarvi la buona novella. Tornò ancora l’anno seguente per celebrarvi la seconda Pasqua. Giuda consigliò di tornare nella stessa locanda, sperando di non pagare ancora. Si appropriava infatti già del danaro della cassa, appena poteva. Furono accolti con grande gioia e col dono della cena.
- La tua fede non è cresciuta, – le disse Gesù – ma la tua generosità ti rende gradita a Dio. Dimmi perciò se c’è qualcosa che il tuo cuore desidera, affinché io possa glorificare il Padre mio concedendoti quello che mi chiederai.
Allora Pietro le si avvicinò e la esortò con queste parole: – Chiedi di rinforzare tanto la tua Fede, che se anche tu dovessi dubitare, il dubbio si trasformi in certezza. Otterrai così la vita eterna.
Invece la donna: – Rabbi, hai detto che gli ipocriti lavano i piatti solo fuori e lasciano l’interno sporco, ora io voglio redimermi. Possiedo una brocca dal collo stretto e non riesco a lavarla dentro, tanto che mi accontento di sciacquarla velocemente. Concedi che io possa diventare tanto piccola da entrarvi per pulirla e lo stesso avvenga per chiunque al posto mio.
- Sarà come tu chiedi.
Non avvenne più che il maestro andasse verso Escaton durante la sua predicazione. Scelse per l’ultima cena un’altra osteria più vicina a Gerusalemme e comoda per il martirio che sapeva di dover affrontare. Morì, fu sepolto, resuscitò, se ne andò in cielo e nessuno lo vide più tranne qualche breve apparizione.
A quel tempo, quando qualcuno aveva finito il suo viaggio terreno, la Morte in persona andava a prenderlo con queste semplici parole: – La tua ora è arrivata, vieni con me.
Giunse anche per la donna il momento di porre fine alla sua esistenza e la Morte andò da lei secondo il proprio compito.
- Faremo un lungo viaggio? – chiese la donna.
- Il più lungo che tu abbia mai fatto!
- Il tempo di raccogliere qualche limone per dissetarmi lungo la strada.
La Morte aveva molto lavoro arretrato perché i popoli erano diventati numerosi e spesso le succedeva di dovere accompagnare più di una persona per volta; avendo dunque fretta e volendo evitare inutili discussioni, disse: – Non servirebbero i limoni, ma accelera i tuoi passi e io stessa ne raccoglierò più di uno. – Mentre parlava, alzò la sua lunga mano e rimase attaccata all’albero.
Allora iniziò a imprecare e a maledire se stessa per essere rimasta bloccata. Pregò donna di essere liberata, ma questa era irremovibile perché le sembrava presto per morire.
Nacque tra loro una discussione e la donna accettò di lasciarla libera in cambio di altri dieci anni di vita prospera e felice.
Gli anni passano per gli umani come i minuti per l’immobile tranquillità dell’Eterno. Al tempo pattuito perciò la Morte si ripresentò mentre la donna lavava la brocca entrandovi dentro, come le era stato concesso. Da millenni conduceva uomini e donne al loro destino e aveva conosciuto il possibile e l’impossibile, ma una scena così non l’aveva mai vista. Si incuriosì e chiese:
- Posso provare anch’io?
- Ma certo, mia cara.
Di lì a poco si trovò chiusa dentro la brocca da un robusto tappo, tenuto con mano ferma dalla donna.
- Fammi uscire.
- Scordatelo!
- Ti darò altri dieci anni.
- Passeranno in fretta.
- Io ho un lavoro importante e non puoi tenermi chiusa.
- Non me ne importa nulla.
La popolazione rischiava di crescere a dismisura perciò dal sommo dei cieli dovette intervenire direttamente Dio per mettere riparo a quell’unico guaio del figlio.
- Ora basta! Visto che sei ostinata, andrete in giro insieme, ma invisibili entrambe. Lei rimarrà la Morte e tu sarai l’Occasione: malattia, guerra, fuoco, acqua, terremoto, pestilenza o quel che a te piacerà .
Da allora per morire serve sempre un’Occasione.
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